Grazie ai fondi del Progetto di Ricerca Interdisciplinare Mission Oriented «ALIMENTA – Agrifood and Health Protection: Managing Risks in Small and Medium-sized food Enterprises in Modena», messi a disposizione dalla Fondazione di Modena (FOMO), e grazie all’integrazione dei fondi del gruppo penalistico, siamo riusciti a creare un ufficio dotato di tutte le caratteristiche necessarie per consentire ai ricercatori di svolgere il proprio lavoro di studio, formazione e, oggi, anche di terza missione.

L’ufficio del CRISA e quello del suo Direttore sono ora dotati di un ecosistema Apple tecnologicamente avanzato: pc portatili, pc fissi, tastiere, cuffie, ecc. Nell’ufficio in cui lavoreranno i ricercatori del CRISA è stata inoltre acquistata una poltrona da lettura Chesterfield vintage, che consentirà per moltissimi anni, anche ai più giovani, di studiare/lavorare per molte ore comodamente e senza sforzare troppo la schiena.

I fondi hanno consentito anche l’acquisto di un moderno visore Meta Quest PRO: si tratta di un visore avanzato per realtà virtuale e mista sviluppato da Meta; un dispositivo elettronico autonomo che può anche essere collegato a un PC (fisso o portatile). Monta un display LCD ad alta risoluzione con HDR. Grazie alle telecamere per la realtà mista, permette di sovrapporre elementi digitali al mondo reale. I due controller Touch Pro sono precisissimi e autonomi. È pensato soprattutto per applicazioni professionali, ricerca, didattica, collaborazione remota e simulazioni avanzate.

Perché imparare ad usarlo nella ricerca giuridica?

L’attività di scrittura è semplificata e resa più fluida: il dispositivo si connette al pc portatile, consentendo di avere innumerevoli schermi aperti contemporaneamente e di varie dimensioni (anche giganti). Questo migliora la scrittura, la lettura e la revisione dei testi, anche in lingua straniera. Si possono poi vedere/ascoltare convegni, ci si può immergere in classi tematiche, svolgere direttamente convegni o lezioni in prima persona e utilizzare altre applicazioni che, se unite al visore, possono aiutare il ricercatore giurista. Il Meta Quest Pro consente poi meeting in realtà virtuale con interazioni naturali rispetto alle tradizionali videoconferenze, il che potrebbe facilitare il lavoro tra ricercatori di diverse università impegnate in progetti di ricerca o in seminari. Ad esempio, gruppi di studio sul diritto penale comparato potrebbero riunirsi in spazi virtuali, facilitando la collaborazione anche con esperti (anche non giuristi) di altri Paesi. Nel prossimo futuro fioriranno altre piattaforme (già in sperimentazione) e banche dati ottimizzate per l’uso giuridico in realtà virtuale, abbinato alla intelligenza artificiale.

Perché imparare a usarlo nella didattica giuridica?
Può essere utile nella didattica giuridica perché permette, ad esempio, di simulare processi, offrendo agli studenti un’esperienza immersiva nella pratica forense. Il tracciamento facciale e oculare rende più realistici i dibattiti giuridici e le esercitazioni in aula, migliorando le capacità argomentative dei professori e degli studenti. Inoltre, la collaborazione in VR consente di partecipare a lezioni interattive con esperti internazionali, facilitando il confronto su temi come la responsabilità penale, le prove digitali e le nuove forme di criminalità. Molti Paesi, come l’Irlanda, stanno già utilizzando la realtà aumentata per far entrare (virtualmente) gli studenti nelle aule di giustizia ai fini di studio: ad esempio nei processi simulati (https://www.youtube.com/watch?v=HWTzK1HnHgw) o in brevi lezioni sulla giustizia (https://www.youtube.com/watch?v=uASTkIx2sHI oppure https://www.youtube.com/watch?v=BdChQUVOv-Q). Esistono già webinar molto dettagliati su come creare video 360 VR nelle Corti, dedicati agli studenti di legge: https://www.youtube.com/watch?v=Cou8m8DayKY.

Questo supporto è altresì utile per allenare gli studenti universitari dei nostri corsi all’utilizzo della realtà aumentata; tecnologia, questa, che sta già oggi entrando all’interno delle principali aziende italiane, soprattutto quelle più giovani. Saper utilizzare visori consentirà al futuro giurista (soprattutto d’impresa) d’inserirsi in qualsiasi contesto aziendale tecnologicamente avanzato, aumentano le probabilità di assunzione e di carriera in house.
Molti centri di ricerca, come il Max Planck di Friburgo in Brisgovia – centro di ricerca d’assoluta eccellenza – lo ha già in dotazione da diverso tempo e lo utilizza con regolarità: https://csl.mpg.de/562286/virtual-reality-wird-die-kriminologische-forschung-auf-bahnbrechende-weise-veraendern / https://csl.mpg.de/384337/maxlab-freiburg

Poi si veda, solo a titolo di esempio: https://www.boces.com/o/educational-operations/article/1259157 oppure https://www.canadianlawyermag.com/news/general/virtual-reality-is-coming-to-a-courtroom-near-you/274985

Meta Quest Pro è utilissimo anche nella compliance aziendale, perché può avere applicazioni innovative, specialmente per la formazione, la simulazione di scenari normativi e l’analisi dei processi aziendali. Se si sta lavorando a un progetto di intelligenza artificiale per la compliance aziendale – come stiamo attualmente facendo col progetto Fondo Italiano per la Scienza (FIS) –, integrare la realtà virtuale potrebbe essere un’idea innovativa, capace di rendere la formazione e i controlli più eficaci e accessibili.

Esempi: 1. Formazione immersiva su normative e procedure; 2. Simulazioni interattive in VR per la formazione su normative come HACCP, ISO 22000, BRCGS o regolamenti UE sulla sicurezza alimentare; 3. Ambienti virtuali di audit per istruire il personale sulle procedure di ispezione, riducendo gli errori e migliorando l’eficienza; 4. Serious games e training esperienziali, in cui i dipendenti afrontano scenari di non conformità e devono prendere decisioni corrette.

Questo dispositivo può essere importante, ad esempio, anche per la formazione degli addetti alla sicurezza alimentare, che potrebbe diventare molto più interattiva: invece di limitarsi a studiare manuali o guardare video, potrebbero entrare in una simulazione di uno stabilimento alimentare e sperimentare in prima persona le procedure di sicurezza. Questo sarebbe particolarmente utile per insegnare la gestione del rischio, il rispetto delle normative HACCP o anche le procedure di emergenza in caso di contaminazione. Anche le ispezioni potrebbero beneficiare di questa tecnologia. Grazie alla realtà virtuale, gli studenti ispettori potrebbero esercitarsi in ambienti digitali che riproducono fedelmente gli impianti produttivi, imparando a riconoscere eventuali non conformità senza bisogno di interferire con il lavoro quotidiano delle aziende.

Perché imparare a usarlo nella ricerca microbiologica degli alimenti?

Consentendo la visualizzazione immersiva di modelli tridimensionali di microrganismi, biofilm e strutture cellulari, questo dispositivo può essere utilissimo ai ricercatori. La realtà aumentata potrebbe supportare la formazione di giovani, migliorando la comprensione di processi complessi. Inoltre, la simulazione virtuale può favorire lo studio degli effetti di contaminanti e additivi alimentari in ambienti controllati, riducendo la necessità di esperimenti fisici. Se integrato con software avanzati (es. ChimeraX, PyMOL, Blender, ecc.) può migliorare l’attività di analisi, e creare o manipolare modelli microbiologici e alimentari. Questo strumento, in sintesi, può contribuire a un approccio più efficace e interattivo alla sicurezza alimentare.

Perché imparare a usarlo nella divulgazione dell’attività scientifica e giuridica?
Questo dispositivo altamente tecnologico dovrà essere utilizzato, ad esempio, nelle prossime “Notti della Ricerca” UniMoRe, per mostrare (con modalità innovative e in realtà aumentata) il nostro lavoro ai cittadini: potremmo pensare di cercare o creare filmati immersivi a 360 gradi capaci di spiegare i rischi microbiologici degli alimenti, le frodi alimentari più diffuse, anche di natura commerciale, le procedure di controllo e tutto ciò che ruota attorno alla filiera. Esempio: https://www.youtube.com/watch?v=luerhXvDcVM oppure https://www.youtube.com/watch?v=CChhPw1sbgo

Può davvero essere utile per sensibilizzare aziende e consumatori sulle buone pratiche di sicurezza alimentare: con simulazioni interattive, si potrebbero mostrare in modo chiaro e coinvolgente i rischi legati alla contaminazione, la corretta conservazione degli alimenti o la gestione degli allergeni.

COMPLETATO IL NUOVO UFFICIO DEL CRISA